Centro di Restauro della Soprintendenza archeologica per la Toscana
Tondi rappresentanti le fatiche di Ercole.
(Nr. Inv.783. 784)
Analisi autoptica e radiografica
(nr. Archivio radiografico 2626. 2627)
I medaglioni, molto probabilmente, sono stati fusi con il metodo della “conchiglia” in un unico getto. Quello rappresentante Ercole che uccide il leone presenta, nella massa di bronzo, una quantità di piccole bolle d’aria che però non hanno dato adito a nessun difetto superficiale. Nell’altro tondo (Ercole che uccide l’Idra) nella parte inferiore tra il piede sinistro di Ercole e la coda dell’Idra, sono visibili alla Rx due punti di riparazione formati da piccoli rigetti. Dalla linea di terra della scena parte una fessura, visibile anche ad occhio nudo, che arriva fino al bordo del tondo. I particolari delle figure sono stati ritoccati a freddo con un cesello.
Le campanelle di sostegno sono fissate tramite un perno inserito a freddo.

Osservazioni e interpretazione delle analisi quantitative eseguite sui bronzetti provenienti dal museo del Bargello.
Le opere prese in considerazione consistono in due “tondi” in bronzo con parti dorate, una statuetta raffigurante Heros con decorazioni dorate e un bronzetto rappresentante Mercurio. Tutte quattro le opere appartengono allo stesso artista denominato “Antico”. In una seconda fase ha fatto parte dell’indagine anche un cavallino rampante.
Sono stati eseguiti i prelievi con il solito metodo delle microfresette, in zone che fossero rappresentative, ma non deturpanti per l’opera.
Nei bronzetti sono stati eseguiti due prelievi in punti diversi per essere sicuri dell’omogeneità della lega. Riportiamo il riepilogo dei dati analitici per meglio visualizzare la situazione complessiva:
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1571 | 93,79 | 1,3 | 1,47 | 1,54 | 0,31 | 0,1 | 1,01 | 0,21 | Tondo. Ercole e l’idra |
1572 | 91,92 | 0,97 | 1,95 | 3,24 | 0,28 | 0,12 | 0,92 | 0,39 | Tondo. Ercole e il leone |
1573 | 91,47 | 4,92 | 1,8 | 0,04 | 0,06 | 0,08 | 1,21 | 0,22 | Mercurio |
1574 | 91,61 | 4,46 | 1,88 | 0,04 | 0,07 | 0,06 | 1,22 | 0,21 | “ |
1575 | 92,07 | 4,21 | 1,44 | 0,03 | 0,14 | 0.17 | 1,01 | 0,19 | Heros |
1576 | 92,18 | 4,24 | 1,46 | 0,04 | 0,15 | 0.18 | 1,02 | 0,21 | “ |
1577 | 70,03 | 0,34 | 0,88 | 27,89 | 0,26 | 0,07 | *** | 0,02 | Cavallino rampante |
1578 | 70,51 | 2,7 | 0,68 | 25,21 | 0,33 | 0,02 | *** | 0,11 | “ |
Come si può notare le analisi quantitative dei “tondi “, pur essendo diverse tra loro, mostrano un tipo di lega abbastanza simile con percentuali di Sn, Pb e Sb sufficientemente vicine. Sicuramente non sono presenze casuali, ma elementi inseriti volontariamente nella fusione per ottenere una lega con caratteristiche volute.
Lo stesso discorso può essere fatto per il Mercurio e per l’Heros dove le percentuali costanti di Sn, Pb, Zn , Sb e delle tracce minori, denota una lega ben definita, di ottime qualità fusorie e straordinariamente simile tra i due oggetti.
Da questi risultati si potrebbe ipotizzare che, i due bronzetti, siano stati fusi non solo nella stessa officina, ma addirittura fusi contemporaneamente con il metallo dello stesso crogiuolo. Ipotesi un po’ azzardata, ma possibile.
Come caratteristiche fusorie le quattro leghe sono molto vicine e si può pensare che l “Antico” si servisse della stessa officina per i suoi lavori, una fonderia che, cosa non molto frequente nel Rinascimento, conosceva profondamente i segreti per fusioni di questo tipo.
Il cavallino rampante non ha nulla a che vedere dal punto di vista tecnico-metallurgico, con i sopracitati bronzetti, in quanto qui ci troviamo di fronte, non ad un bronzo, ma a un ottone.
Centro di Restauro
E Formigli M. Miccio